Dirlo agli Zii (materni)
Il primo ad essere "aggiornato" sulla più bella novità dell'anno è stato Matteo, mio fratello; ci aspettavamo di trovarlo a casa insieme ai miei genitori, pensavamo di fare un unico annuncio, ma siamo arrivati un pò troppo presto e lui era ancora al lavoro. Ho provato ad aspettare il suo ritorno per dare la notizia, tentativo miseramente fallito a causa della mia incapacità a tenere un segreto come questo per più di 10 minuti, soprattutto quando viene sollecitata con domande del tipo: "e voi? novità? non avete niente da raccontarci dopo tanto tempo che non ci vediamo?" (come se non ci sentissimo per telefono almeno 2 volte a settimana!). Siccome Gianluca non era stato soddisfatto dal modo in cui l'avevo detto ai neo-nonni, si è offerto come nuovo ambasciatore e così, appena mio fratello è entrato in casa, l'ha salutato con un forte "Ciao ZIO!!!!, come va?"....inutile dire che Matteo (forse un pò rintronato per un'intera calda giornata passata al lavoro davanti ad un pc) non ha minimamente colto l'allusione ed ha tranquillamente cominciato a raccontare della sua giornata e a chiedere a noi come stavamo, com'era andato il viaggio ecc...ecc... Per farla breve, Gianluca ha dovuto chiamarlo zio almeno 3 volte (dopo le quali ho smesso di tenere il conto) prima che gli si accendesse una lucina e capisse la situazione; da quel momento è stato tutto sorrisi, abbracci, domande e baci sulla pancia.
Con mia zia Rita, la sorella gemella di mia mamma (anche se non sono proprio uguali perchè "lei è quella più alta!", come tiene sempre a precisare) ho deciso di usare un approccio più diretto, basta con le sottili allusioni e gli indovinelli, tanto qui nessuno sembra capire al volo. Attirata da un' ambigua telefonata di mia mamma, verso le 19 è entrata in casa, ci ha visto comodamente seduti in poltrona e, siccome non ci aspettava quel giorno, è esplosa in uno dei suoi calorosissimi saluti di benvenuto. Io, che ormai avevo superato l'ansia e le indecisioni di quella giornata, sono scattata in piedi, le sono andata incontro e, sorridendo ed abbracciandola, le ho detto vicino all'orecchio: "Vedi di non strapazzarmi troppo che sono incinta!" o qualcosa del genere perchè sinceramente, presa dall'emozione del momento, non ricordo più le parole esatte. Mi aspettavo un'esplosione di gioia, invece si allontana di un passo, mi guarda e dice: "No, giura! ben mo davvero?!". La reazione è comprensibile, ha appena lasciato i figli di mia cugina Linda, tre bimbi meravigliosi , di cui due stupendamente scatenati ed uno ancora troppo piccolo per potersi unire ai loro giochi ed alle liti....ovviamente lei li adora (e chi l' abbia mai vista con loro non può che confermarlo) ed infatti si riprende subito, ci abbraccia con forza, ci fa un sacco di complimenti, di congratulazioni e di domande....è proprio felice, è in arrivo un nuovo nipotino!
La prima reazione di mio cugino Luca purtroppo non posso descrivervela; come è accaduto per mia zia Milena e gli altri cugini di San Venanzio (ad eccezione di Linda, che ho sentito per telefono), infatti, la notizia è arrivata grazie al classico passaparola che prende vita in questi casi. In realtà non sapevo nemmeno se nel breve soggiorno che abbiamo fatto a Bologna sarei riuscita a vederlo, occupato com'è sempre tra il lavoro, le serate a suonare nei locali con la band e le donne (ma quante cavolo saranno mai?!) e invece, una delle ultime sere, mi dice che suona nella piazza del paese e così ci diamo appuntamento lì. L'incontro è stato breve ma Luca mi è sembrato veramente contento....se poi si tiene conto del suo apparente carattere un pò taciturno, si può addirittura osare qualcosa di più!
Dire che lo Zio è stolto è poco! Appena rientrato a casa gli servo su un piatto d'argento la frase "Ciao ZIO" ma è stato come parlare al muro. Ho provato diverse volte a ripetergli ZIO - ZIO - ZIO, ma nulla. Poi alla fine qualche criceto ha incominciato a far girare qualche rotella ed ha capito che diventerà zio. Sarcasticamente gli ho detto: "Incomincia a risparmiare che dovrai fare tanti regaloni al nipotino" colpendolo sul suo lato "griccio" (tirchio), difatti ha cambiato subito discorso abbozzando un sorriso accompagnato da un brivido freddo.
La sorella gemella della Nonna Anna, quella più alta, invece ha avuto un trattamento più diretto: la Giorgia le è corsa incontro dicendole "SONO INCINTAAAA", la Nonna "Bis" invece di partire con il suo famosissimo "iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii", ha fatto un passo indietro ed ha incominciato a chiedere se era vero mentre si vedeva chiaramente sia lo stupore che la sua felicità. Che dire, missione compiuta!
Con mia zia Rita, la sorella gemella di mia mamma (anche se non sono proprio uguali perchè "lei è quella più alta!", come tiene sempre a precisare) ho deciso di usare un approccio più diretto, basta con le sottili allusioni e gli indovinelli, tanto qui nessuno sembra capire al volo. Attirata da un' ambigua telefonata di mia mamma, verso le 19 è entrata in casa, ci ha visto comodamente seduti in poltrona e, siccome non ci aspettava quel giorno, è esplosa in uno dei suoi calorosissimi saluti di benvenuto. Io, che ormai avevo superato l'ansia e le indecisioni di quella giornata, sono scattata in piedi, le sono andata incontro e, sorridendo ed abbracciandola, le ho detto vicino all'orecchio: "Vedi di non strapazzarmi troppo che sono incinta!" o qualcosa del genere perchè sinceramente, presa dall'emozione del momento, non ricordo più le parole esatte. Mi aspettavo un'esplosione di gioia, invece si allontana di un passo, mi guarda e dice: "No, giura! ben mo davvero?!". La reazione è comprensibile, ha appena lasciato i figli di mia cugina Linda, tre bimbi meravigliosi , di cui due stupendamente scatenati ed uno ancora troppo piccolo per potersi unire ai loro giochi ed alle liti....ovviamente lei li adora (e chi l' abbia mai vista con loro non può che confermarlo) ed infatti si riprende subito, ci abbraccia con forza, ci fa un sacco di complimenti, di congratulazioni e di domande....è proprio felice, è in arrivo un nuovo nipotino!
La prima reazione di mio cugino Luca purtroppo non posso descrivervela; come è accaduto per mia zia Milena e gli altri cugini di San Venanzio (ad eccezione di Linda, che ho sentito per telefono), infatti, la notizia è arrivata grazie al classico passaparola che prende vita in questi casi. In realtà non sapevo nemmeno se nel breve soggiorno che abbiamo fatto a Bologna sarei riuscita a vederlo, occupato com'è sempre tra il lavoro, le serate a suonare nei locali con la band e le donne (ma quante cavolo saranno mai?!) e invece, una delle ultime sere, mi dice che suona nella piazza del paese e così ci diamo appuntamento lì. L'incontro è stato breve ma Luca mi è sembrato veramente contento....se poi si tiene conto del suo apparente carattere un pò taciturno, si può addirittura osare qualcosa di più!
Dire che lo Zio è stolto è poco! Appena rientrato a casa gli servo su un piatto d'argento la frase "Ciao ZIO" ma è stato come parlare al muro. Ho provato diverse volte a ripetergli ZIO - ZIO - ZIO, ma nulla. Poi alla fine qualche criceto ha incominciato a far girare qualche rotella ed ha capito che diventerà zio. Sarcasticamente gli ho detto: "Incomincia a risparmiare che dovrai fare tanti regaloni al nipotino" colpendolo sul suo lato "griccio" (tirchio), difatti ha cambiato subito discorso abbozzando un sorriso accompagnato da un brivido freddo.
La sorella gemella della Nonna Anna, quella più alta, invece ha avuto un trattamento più diretto: la Giorgia le è corsa incontro dicendole "SONO INCINTAAAA", la Nonna "Bis" invece di partire con il suo famosissimo "iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii", ha fatto un passo indietro ed ha incominciato a chiedere se era vero mentre si vedeva chiaramente sia lo stupore che la sua felicità. Che dire, missione compiuta!
1 Commenti:
Ola! Vorrei contestare (se mi è concesso) l'aggettivo "griccio" (tirchio) con cui sono stato marchiato... più che "griccio" mi definirei "parsimonioso" (come gli ideatori del blog sanno bene...); e poi da noi si usa salutarsi tra amici con l'appellativo "ciao zio!" quindi se non ho colto al volo l'evento può anche considerarsi "quasi" normale... e fortuna che mia zia (la "Kessler più alta", come soprannominata da Gianluca) non ha reagito con il solito assordante "iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii"...
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