Il diario On-Line del nostro primo bimbo:
Una storia lunga oltre i classici 9 mesi.

venerdì, giugno 13, 2008

Il giorno dopo

La notte è trascorsa serena.
Claudio ha cominciato ad accusare un pò di febbre verso le 19 di ieri sera; un paio d'ore più tardi la febbre si era stabilizzata intorno ai 38°- 38.5° e così gli ho dato le gocce di tachipirina con l'aiuto di un goccio d'acqua e di un cucchiaino.
Non posso negare che sentivo un pizzico d'ansia, in fondo era la prima volta che Claudio non stava bene e mi ero preparata a passare la notte intervallando il sonno alla veglia per monitorare l'andamento della febbre del pupo, ma verso le 23, quando si è addormentato e l'ho messo nel letto, la febbre già era decisamente scesa.
Fortunatamente non sono comparsi altri fastidi o irritazioni di cui mi avevano parlato, tipo la gamba calda, rossa e un pò dolente, sonno disturbato o la formazione temporanea di una pallina dura subito sotto la zona di iniezione.
E' così che mi sono (in parte) ricreduta sui vaccini e che abbiamo passato una tranquilla notte di sonno indisturbato.
Oggi Claudio sta decisamente meglio, la febbre non è più salita ma si è mantenuta intorno ai 37.4°; se continua così la tachipirina non sarà necessaria.

1 Commenti:

Blogger Unknown ha detto...

come va? non aggiornate??
voglio le foto del pupo :D

28 luglio, 2008 17:21  

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giovedì, giugno 12, 2008

La prima vaccinazione

A quasi tre mesi compiuti, forse in leggero ritardo rispetto ai tempi consigliati, oggi è arrivato il momento che tanto temevo: il giorno delle vaccinazioni.
Dopo aver consultato parecchi siti sull'argomento, imparato praticamente a memoria le tabelle con i tempi di somministrazione, capito quali fossero le vaccinazioni obbligatorie e quelle facoltative ma caldamente raccomandate, persino letto le storie di famiglie profondamente segnate (per non dire distrutte) dai gravi danni causati ai loro figli dai vaccini ero veramente confusa e spaventata.
Sapevo che i vaccini sono una cosa utile e necessaria, ma questo razionalmente; quello che facevo fatica a gestire era il lato irrazionale, inconscio, la parte emotiva della situazione.
Ne ho parlato con Gianluca, che invece aveva le idee ben chiare sul da farsi: vaccini assolutamente sì!
E dello stesso parere ovviamente era anche la pediatra.
Stamattina quindi sveglia alle 9, colazione e siamo partiti col nostro bel bimbo sorridente in carrozzina per raggiungere il centro vaccinazioni alla ASL. Il tempo era grigio e così anche il mio umore; per quanto il mio Amore e la pediatra avessero cercato di tranquillizzarmi con argomenti validi e convincenti io continuavo ad essere in ansia.
In sala d'attesa la mia tensione era al massimo e avevo anche pensato di aspettare fuori dalla porta che tutto fosse finito ma poi, arrivato il momento, non sono riuscita a fare entrare solo Gianluca. Ci hanno fatto stendere il piccolo su un lettino e gli hanno fatto la prima iniezione (quella con i vaccini obbligatori) sulla coscia sinistra; dopo un pianto breve e poco convinto sono passati alla seconda iniezione, quella facoltativa, che ha scatenato nel piccolo una vera e propria crisi di pianto (più tardi una mamma in sala d'attesa mi ha spiegato che è una reazione frequente, perchè il liquido contenuto nella siringa brucia un pò quando viene iniettato).
Neanche a dirlo, ancora poco convinta e con i nervi a fior di pelle com'ero, appena ho sentito il pianto del mio piccolo mi sono precipitata a prenderlo per stringerlo tra le braccia e consolarlo;
il tempo di attaccarlo al seno e nel giro di pochi minuti si è calmato e addormentato.
Ci hanno consigliato di aspettare in sala d'attesa 20 minuti circa, per vedere se compariva qualche reazione allergica o qualche fastidio, ma fortunatamente tutto è rimasto tranquillo.
Claudio ha dormito tranquillo durante tutto il tragitto di ritorno a casa e per buona parte del primo pomeriggio così, poco per volta, anche io mi sono rilassata.

lunedì, giugno 02, 2008

Storia di un parto (ultima parte)

Mentre l'ostetrica si prendeva cura del piccolo appena arrivato lavandolo e misurandolo, la ginecologa è rimasta in sala parto con me per aiutarmi ad espellere la placenta e per ripulire l'utero da eventuali residui. Qualcuno potrebbe non credermi ma,con l'adrenalina che lentamente abbandonava il mio corpo, quello è stato uno dei momenti più fastidiosi e difficili da sopportare di tutto il parto; sentivo letteralmente le garze grattare e ho stretto i denti parecchio per non lamentarmi.
Fortunatamente non ho subito nessun tipo di lacerazione e, di conseguenza, non ho avuto bisogno di punti e questa era una cosa che mi preoccupava parecchio!
Finite le varie manovre di pulizia (mie e del piccolo) sono finalmente scesa dal lettino, mi hanno messa su una sedia a rotelle (pura precauzione, perchè io mi sentivo veramente benissimo) e mi hanno accompagnata nella stanza accanto, dove per la prima volta ho visto mio figlio.
Era disteso, tutto nudo, sotto una specie di cappa che emanava calore, in modo da rendergli meno traumatico e insopportabile il tempo necessario per effettuare tutte le verifiche sulla sua salute.
Gianluca era lì, in piedi di fronte a lui, che lo guardava tra l'orgoglioso e il commosso, con gli occhi ancora lucidi.
Pochi istanti in cui l'ostetrica lo ha vestito e poi, per la prima volta, ho potuto prenderlo in braccio e stringerlo a me; non facevo che guardarlo e girarmi sorridendo verso Gianluca, poi tornavo a guardare Claudio, ne osservavo ogni centimetro, ogni movimento, e poi di nuovo mi giravo per vedere Gianluca. Non riuscivo a fare altro.
Il sonno, la stanchezza, la voglia che sembrava irresistibile di chiudere gli occhi e dormire che avevo provato solo poco prima era scomparsa, si era dissolta nell'attimo in cui Claudio era venuto al mondo.
Arrivata in camera l'infermiera mi ha fatto vedere come attaccare Claudio al seno e da quel momento siamo sempre stati insieme, giorno e notte, fino ad oggi.
Ricordo che la prima notte in ospedale praticamente non ho dormito; in stanza con me c'erano tre ragazze con le loro tre bambine, e sarà stata l'emozione di avere mio figlio sereno e addormentato per la prima volta accanto a me, sarà stato il pianto quasi ininterrotto delle altre bambine, sarà stato il mio "bisogno" di buttare un occhio nella culla accanto al mio letto perchè mi sembrava impossibile che in mezzo a tanto caos il mio piccolo fosse l'unico a non piangere e a continuare a dormire beatamente, ma non credo di avere dormito più di due ore in tutto.
Il giorno dopo, la mancanza di sonno dei due giorni precedenti non mi pesava affatto; in fondo, erano state giornate in cui avevo avuto parecchie "prime volte" e tante mi aspettavano .... ero pronta ad affrontare qualunque cosa!
L'ospedale prevedeva una degenza di 4 giorni in caso di parto spontaneo, ma la noia era tanta e le giornate in ospedale sembravano non finire mai; la mattina del terzo giorno, durante il giro visite, ho chiesto ai medici se potevano dimettermi prima e dopo una breve visita di controllo dal ginecologo per me e dalla pediatra per Claudio, prima dell'ora di mezzogiorno eravamo pronti per le dimissioni e per l'ora di pranzo ero seduta a tavola con Gianluca, mamma e papà (i neononni!) mentre il pupo dormiva beatamente nella sua nuova carrozzina.