La prima vaccinazione
A quasi tre mesi compiuti, forse in leggero ritardo rispetto ai tempi consigliati, oggi è arrivato il momento che tanto temevo: il giorno delle vaccinazioni.
Dopo aver consultato parecchi siti sull'argomento, imparato praticamente a memoria le tabelle con i tempi di somministrazione, capito quali fossero le vaccinazioni obbligatorie e quelle facoltative ma caldamente raccomandate, persino letto le storie di famiglie profondamente segnate (per non dire distrutte) dai gravi danni causati ai loro figli dai vaccini ero veramente confusa e spaventata.
Sapevo che i vaccini sono una cosa utile e necessaria, ma questo razionalmente; quello che facevo fatica a gestire era il lato irrazionale, inconscio, la parte emotiva della situazione.
Ne ho parlato con Gianluca, che invece aveva le idee ben chiare sul da farsi: vaccini assolutamente sì!
E dello stesso parere ovviamente era anche la pediatra.
Stamattina quindi sveglia alle 9, colazione e siamo partiti col nostro bel bimbo sorridente in carrozzina per raggiungere il centro vaccinazioni alla ASL. Il tempo era grigio e così anche il mio umore; per quanto il mio Amore e la pediatra avessero cercato di tranquillizzarmi con argomenti validi e convincenti io continuavo ad essere in ansia.
In sala d'attesa la mia tensione era al massimo e avevo anche pensato di aspettare fuori dalla porta che tutto fosse finito ma poi, arrivato il momento, non sono riuscita a fare entrare solo Gianluca. Ci hanno fatto stendere il piccolo su un lettino e gli hanno fatto la prima iniezione (quella con i vaccini obbligatori) sulla coscia sinistra; dopo un pianto breve e poco convinto sono passati alla seconda iniezione, quella facoltativa, che ha scatenato nel piccolo una vera e propria crisi di pianto (più tardi una mamma in sala d'attesa mi ha spiegato che è una reazione frequente, perchè il liquido contenuto nella siringa brucia un pò quando viene iniettato).
Neanche a dirlo, ancora poco convinta e con i nervi a fior di pelle com'ero, appena ho sentito il pianto del mio piccolo mi sono precipitata a prenderlo per stringerlo tra le braccia e consolarlo;
il tempo di attaccarlo al seno e nel giro di pochi minuti si è calmato e addormentato.
Ci hanno consigliato di aspettare in sala d'attesa 20 minuti circa, per vedere se compariva qualche reazione allergica o qualche fastidio, ma fortunatamente tutto è rimasto tranquillo.
Claudio ha dormito tranquillo durante tutto il tragitto di ritorno a casa e per buona parte del primo pomeriggio così, poco per volta, anche io mi sono rilassata.
Dopo aver consultato parecchi siti sull'argomento, imparato praticamente a memoria le tabelle con i tempi di somministrazione, capito quali fossero le vaccinazioni obbligatorie e quelle facoltative ma caldamente raccomandate, persino letto le storie di famiglie profondamente segnate (per non dire distrutte) dai gravi danni causati ai loro figli dai vaccini ero veramente confusa e spaventata.
Sapevo che i vaccini sono una cosa utile e necessaria, ma questo razionalmente; quello che facevo fatica a gestire era il lato irrazionale, inconscio, la parte emotiva della situazione.
Ne ho parlato con Gianluca, che invece aveva le idee ben chiare sul da farsi: vaccini assolutamente sì!
E dello stesso parere ovviamente era anche la pediatra.
Stamattina quindi sveglia alle 9, colazione e siamo partiti col nostro bel bimbo sorridente in carrozzina per raggiungere il centro vaccinazioni alla ASL. Il tempo era grigio e così anche il mio umore; per quanto il mio Amore e la pediatra avessero cercato di tranquillizzarmi con argomenti validi e convincenti io continuavo ad essere in ansia.
In sala d'attesa la mia tensione era al massimo e avevo anche pensato di aspettare fuori dalla porta che tutto fosse finito ma poi, arrivato il momento, non sono riuscita a fare entrare solo Gianluca. Ci hanno fatto stendere il piccolo su un lettino e gli hanno fatto la prima iniezione (quella con i vaccini obbligatori) sulla coscia sinistra; dopo un pianto breve e poco convinto sono passati alla seconda iniezione, quella facoltativa, che ha scatenato nel piccolo una vera e propria crisi di pianto (più tardi una mamma in sala d'attesa mi ha spiegato che è una reazione frequente, perchè il liquido contenuto nella siringa brucia un pò quando viene iniettato).
Neanche a dirlo, ancora poco convinta e con i nervi a fior di pelle com'ero, appena ho sentito il pianto del mio piccolo mi sono precipitata a prenderlo per stringerlo tra le braccia e consolarlo;
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